Bartolomeo Giachino
Pena finita per Silvio Berlusconi, che torna un uomo libero a tutti gli effetti: al Cav verrà restituito il passaporto e potrà tornare a viaggiare, uscendo dall'Italia. Sparisce anche l'interdizione dai pubblici uffici.
Resta però la legge Severino e la sua contestatissima retroattività: la legge gli impedisce di ricandidarsi alle prossime elezioni.
La fine della pena e dell'interdizione arriva dopo che in mattinata il tribunale di sorveglianza di Milano ha depositato l'ordinanza che dichiara positivo l'affidamento ai servizi sociali concesso a Berlusconi dopo la condanna in Cassazione nel processo Mediaset.
Come detto, contestualmente al fine-pena, il tribunale ha dichiarato estinta anche la pena accessoria dell'interdizione ai pubblici uffici.
La Procura meneghina, in passato, aveva sostenuto che il buon esito dell'affidamento non comportasse automaticamente anche l'estinzione delle pene accessorie, ma il Tribunale di sorveglianza, sulla base dei recenti orientamenti in Cassazione, ha ritenuto conclusa anche l'interdizione. Infine, per quel che riguarda la legge Severino, il leader confida ancora sull'esame fissato alla Corte di Strasburgo. I tempi, però, sono assai dilatati: in media si aggirano sui tre anni.
Fonte: http://www.liberoquotidiano.it del 14-04-2015
La delegazione comprendeva, tra gli altri, Gianfranco Canavesio, rappresentante provinciale e regionale dei Carrozzieri di Confartigianato.
I rappresentanti dei carrozzieri del Piemonte hanno incontrato i senatori Stefano Esposito (PD) e Marco Scibona (M5S), componenti dell’VIII^ Commissione lavori pubblici, comunicazioni ed il responsabile nazionale FI per l’autotrasporto Mino Giachino. «Durante l'incontro - spiega Canavesio - abbiamo evidenziato come nella riforma dell’Rc auto contenuta nel disegno di legge “Concorrenza” presentato dal Governo il 20 febbraio scorso vi sia l’ennesimo tentativo di consegnare il mercato delle riparazioni auto nelle mani delle assicurazioni, in nome di una presunta liberalizzazione».
In questi ultimi dieci anni la formula dell’indennizzo diretto, voluta dalle compagnie di assicurazioni, non ha portato alla riduzione dei costi delle polizze anche se, come risulta dai dati ACI-ISTAT, vi sono stati meno incidenti sulle strade (dai 240.011 nel 2005 ai 181.227 nel 2013), un minor numero di vittime (dai 5.818 nel 2005 ai 3.385 nel 2013), di feriti (dai 334.858 nel 2005 ai 275.421 nel 2013) ed un incremento del parco circolante (dai 45.185.101 nel 2005 ai 49.013.140 nel 2013).
Inoltre, fatto 100 il costo medio complessivo di un sinistro, circa il 68% è imputabile ai risarcimenti per il danno fisico, il 15% serve a coprire i costi fissi e indiretti non collegabili ai singoli sinistri, e solo il 17% copre il puro costo della riparazione. Quest’ultimo poi, per il 60% è imputabile al prezzo dei ricambi (molto costosi in Italia), a cui va aggiunto il costo dei materiali di consumo e quello relativo allo smaltimento rifiuti, per cui solo il 5% riguarda la manodopera delle carrozzerie.
«A fronte di questa situazione, - aggiunge Canavesio - se il Governo non si farà carico di aprire il tavolo tecnico per riformare tutto la disciplina dell’Rc auto, i carrozzieri si mobiliteranno per sensibilizzare l’opinione pubblica con forti momenti di protesta».
«Liberalizzare – conclude Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo – significa ampliare l’offerta, mentre il provvedimento rischia di mettere fuori gioco molte migliaia di carrozzerie che hanno individuato nella propria indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato. Auspichiamo quindi una pronta risoluzione, sulla quale confermiamo il nostro impegno con una costante azione di lobby che in questi giorni stiamo conducendo ad ogni livello territoriale».
Fonte: www.lascintillacn.it -14-04-2015
“Senza le grandi opere non riusciremo ad avere una crescita di almeno due punti l’anno, essenziali per ridurre il fardello del debito pubblico e per creare nuovi posti di lavoro”. Così Bartolomeo Giachino, responsabile nazionale dei trasporti per FI, in risposta alle dichiarazioni del neoministro alle infrastrutture Graziano Delrio. “Senza realizzare – aggiunge – la rete ferroviaria ad alta velocità da Torino a Salerno, cui hanno lavorato molto Silvio Berlusconi e Mauro Moretti, l’Italia sarebbe collegata con una linea vecchia e non avrebbe la crescita del turismo delle Città d’arte.
Senza il Passante di Mestre e senza le tangenziali il nostro Paese avrebbe un costo da congestione del traffico decisamente superiore. Senza il Tav, il Terzo Valico e la Nuova Diga foranea al porto di Genova, senza i dragaggi negli altri porti a partire da quello di Napoli, senza il nuovo traforo Av del Brennero l’Italia non riuscirà a intercettare i flussi di merci e di passeggeri diretti verso l’Europa e in crescita con il crescere della economia mondiale”.
Torino, 12-04-2015
FORZA ITALIA UN IMPEGNO A TUTTO CAMPO PER IL LAVORO A TORINO.
GIACHINO: "Le misure del Jobs act non bastano. Occorrono misure strutturali che rendano più competitivo il sistema produttivo del nostro Paese. Occorre rendere più competitivo il nostro territorio che da anni non riesce più ad attrarre investimenti esteri".
Convegno dei Club Forza Silvio del Piemonte.
Importante convegno stamane a Torino sul LAVORO A TORINO organizzato da Bartolomeo Giachino, coordinatore dei Club Forza Silvio del Piemonte.
La politica buona, il refrain di Giachino, è quella che parla dei problemi concreti che vive la gente ogni giorno. Dopo il Fisco oggi al centro della discussione il LAVORO A TORINO E IN PIEMONTE. Attorno al tavolo Claudia Porchietto, già assessore regionale al Lavoro, il Vice Presidente degli Industriali torinesi, Rinaldo Ocleppo patron del Gruppo Buffetti, esperti del sindacato e imprenditori di vari settori tra cui Marco Vicentini della Cna e Corrado Brugnoni di KD.
Punto di partenza i dati molto pesanti a Torino e in Piemonte:
1)- la disoccupazione giovanile: Torino prima tra le Città del Nord col 46%;
2)- Torino e provincia l'altro primo posto in Italia per c.i.g.;
3)- Torino e il Piemonte sono l'area nella quale la c.i.g. in questo inizio d'anno è calata di meno.
Per il lavoro questa la tesi di Giachino occorre un impegno a tutto campo e non basta il " Jobs act" di Renzi.
Oltre alle norme che modificano dopo 45 anni l'art.18 dello Statuto dei Lavoratori, oltre alla de fiscalizzazione sui nuovi assunti proposta per prima da Berlusconi a Gennaio 2013 e prevista dalla ultima Legge Finanziaria, occorrono le riforme che rendano più competitivo il Paese strutturalmente dalla riduzione del costo della energia, alla riduzione della burocrazia, alla riduzione dei costi della logistica, tutte misure che renderanno strutturalmente più competitivo il nostro sistema produttivo, che eviteranno nuove delocalizzazione e che riusciranno ad attrarre nel nostro Paese investimenti diretti dall'estero.
Come ha detto ieri l'economista Luca Paolazzi: "non siamo guariti dalla malattia della crescita lenta" e come ha detto l'ex Premier Gerard Schroder l'Italia ha ancora bisogno delle riforme.
Trasporti e Logistica sono la terza filiera del nostro Paese, valgono oltre il 10% del PIL italiano e occupano quasi 1 milione di persone. A causa della carenza di infrastrutture e a causa di una organizzazione da riformare oggi la logistica italiana è meno competitiva di quella olandese o tedesca e incide del 20% in più' sui costi del nostro sistema produttivo. Rilanciare la logistica e i trasporti come fattore di competitività e crescita è l'impegno dell'ex sottosegretario ai trasporti.
Torino e il Piemonte culla della industria e dello sviluppo economico del nostro Paese da anni crescono meno della media nazionale. Torino oggi è al primo posto per disoccupazione giovanile e per numero di cassaintegrati. GIACHINO che per primo nel 2008 lanciò l'allarme inascoltato da Fassino e Chiamparino, prosegue nel suo impegno. Dopo aver fatto la battaglia per porta a Torino l'Authority dei trasporti e perché l'Aeroporto di Torino non venisse declassato dal Governo Renzi ora si batte per la Tav, per il Terzo Valico e per riportare a Torino il Salone dell'Auto e della Tecnica.
L'Italia nel 2002 era al primo posto per incidenti e mortalità sulle strade (7.000 morti). Con due leggi del Governo Berlusconi, la Patente a punti del 2003 e la riforma del Codice della Strada del 2010 incidenti e morti sono dimezzati sino ai 3.200 del 2014. GIACHINO che ha seguito per conto del Governo a Berlusconi l'ultima riforma del Codice (legge 120/2010) prosegue il suo impegno a favore della vita è della sicurezza dei cittadini e degli automobilisti.
E’ mia convinzione la necessità di una politica industriale del trasporto merci che lo strutturi maggiormente e lo renda competitivo a livello nazionale ed europeo, una politica che rilanci la crescita economica, sviluppi l'efficienza logistica e aumenti la domanda di trasporto per il sistema trasportistico italiano.
E una politica industriale del settore sarà tanto più forte quanto più sarà unito il mondo associativo e migliore il rapporto con la committenza.
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