Bartolomeo Giachino
Assenti FASSINO e CHIAMPARINO. GIACHINO a rappresentare Forza Italia.
Un primo Maggio triste a Torino, troppi disoccupati e cassaintegrati per far festa. Gianni Cortese della UIL a ricordare che negli anni della crisi a Torino la disoccupazione è aumentata del 200% e la disoccupazione giovanile a quasi il 50%.
Sembrava di sentire Giachino e invece era il Segretario generale della UIL di Torino.
Molto duro il Segretario provinciale della Cisl di Torino Domenico Lo Bianco nel denunciare l'aumento della povertà nella Torino felice di cui parla il Sindaco FASSINO.
Assenti Fassino e Chiamparino, molti Sindaci da quello di Ivrea a quello di Rivoli, di Settimo, Beinasco, Grugliasco, Druento.
Molti sindacalisti in pensione come Tom Dealessandri e Giovanni Avonto.
Qualche urlo degli antagonisti in piazza Vittori all'indirizzo del PD, presente con Stefano Esposito e Gianfranco Morgando.
Per la gioia della Digos e di un PD gli antagonisti lasciavano il corteo per raggiungere a Milano il corteo dei No Expo.
Ma in Piazza S. Carlo all'arrivo del gruppo di bandiere del PDL bordate di fischi e dichiarazioni critiche del Segretario della Cisl nei confronti di Renzi che snobba il sindacato con l'annuncio finale "Matteo stai sereno" preannunciando la forte protesta contro la proposta Renzi sulla Scuola.
Il sindacato torinese dopo tanta comprensione con le Giunte di sinistra e dopo la benevolenza verso il ritorno di Chiamparino alla Presidenza della Regione, non riesce più a tacere la durezza della crisi a Torino e riprende molte analisi fatte su queste pagine da Forza Italia è da Giachino in particolare.
Il "ballon d'essai"di FASSINO sulla Torino-Genova AV che ha ottenuto molta attenzione de La Stampa non ha scaldato al contrario nessun esponente del mondo sindacale già diviso al suo interno sulla ben più importante TAV Torino - Lione, ma non i liguri.
CONSULTA TRASPORTI E LOGISTICA FORZA ITALIA
PER EVITARE SCIOPERO TRASPORTI EXPO/
GIACHINO : LA PACE SOCIALE IMPOSTA PER DECRETO RISCHIA DI CREARE MAGGIORI PROBLEMI. SI CONVOCHINO LE CATEGORIE . SI AFFRONTINO I PROBLEMI URGENTI DEL SETTORE A PARTIRE DALL'AUTOTRASPORTO, DAI TAXI E DELLA SICILIA.
Che Expo funzioni al meglio, con un Paese che dà il meglio di se agli occhi del mondo, è nell'interesse generale anche perché insieme alla Sindone a Torino e al Giubileo romano di fine anno, sarà la più importante occasione di crescita economica e occupazionale del Paese.
Per questo motivo imporre la pace sociale per decreto rischia di creare contraccolpi ancora più gravi.
Al termine della riunione della Consulta nazionale dei trasporti e della logistica, tenutasi a Roma il 29.4.2015, che ha esaminato i problemi dei porti, dei trasporti, del servizio taxi e delle carrozzerie il responsabile nazionale del settore, Bartolomeo Giachino, sollecita il Ministro Delrio a incontrare al più presto le rappresentanze del settore a partire dall'AUTOTRASPORTO che subisce più di tutti gli effetti della crisi e gli effetti ad esempio della caduta del viadotto sulla Autostrada Catania Palermo cosicché le normali difficoltà a raggiungere i mercati del nord con le produzioni agroalimentare della Sicilia vengono ulteriormente ampliate dalle deviazioni del traffico.
Il divieto per decreto degli scioperi senza affrontare i problemi complessi del settore trasporti non è la soluzione migliore. Mancando la Consulta dei trasporti e della logistica, inopinatamente chiusa dal Governo Monti, Forza Italia suggerisce la convocazione urgente di un tavolo del settore. Un settore cui si deve la movimentazione della nostra economia e che perciò stesso merita una attenzione importante.
A un Governo attento e responsabile, come il Governo Berlusconi, nel giugno del 2010 il settore firmò la pace sociale per 18 mesi.
Mino Giachino
Responsabile nazionale trasporti Forza Italia
Torino, 30-04-2015
DE TOMASO/ GIACHINO (F.I.) UNA SCONFITTA DEL PIEMONTE. LA GIUNTA CHIAMPARINO BRILLA PER LA MANCANZA DI POLITICA INDUSTRIALE E DEL LAVORO. Chiamparino e Desantis battete un colpo.
La vendita del marchio della DE TOMASO ai cinesi che produrranno in Cina è una sconfitta per la nostra Regione. Chiamparino e Desantis battete un colpo. La decisione del Tribunale di vendere il marchio della DE TOMASO ai cinesi è una grave sconfitta per il sistema economico e produttivo torinese.
Colpevole assenza della Giunta regionale che assiste non si sa se a bocca aperta allo spolpamento quotidiano del nostro patrimonio produttivo.
Un marchio, quello della DE TOMASO, che arricchirà i cinesi che potranno produrre senza alcuna storia automobilistica alle spalle auto utilizzando un marchio prestigioso cui lo Stato italiano non aveva fatto mancare in passato aiuti attraverso il Ministero dell'Industria.
Purtroppo non solo non abbiamo più Ministri come Carlo Donat-Cattin che sapevano accompagnare gli imprenditori per lo sviluppo economico del Paese, quello che è evidente è il vuoto della politica industriale della Regione che avrebbe dovuto seguire la vicenda ben diversamente.
Mino Giachino,
Club Forza Silvio del Piemonte.
Torino, 28-04-2015
“Il Piemonte deve difendere il Centro di ricerche della Indesit di None”: così il responsabile nazionale trasporti di Forza Italia, Bartolomeo Giachino.
La perdita del Centro di ricerche della Indesit penalizzerebbe ulteriormente il Piemonte che senza politica industriale ha perso già troppe aziende. Ogni volta che si prede una azienda manifatturiera, così come quando non si fanno le infrastrutture di trasporto necessarie, la crescita potenziale di una Regione e di un Paese diminuisce strutturalmente.
Mentre l''Assessore regionale competente va a discutere di piano energetico al Circolo dei lettori (?) la Regione non scende in campo contro il trasferimento del Centro di ricerche della Indesit, un pezzo della storia industriale del Piemonte, in Polonia.
Dopo anni in cui si diceva che la cosa essenziale era mantenere la testa pensante di una azienda nel nostro Paese oggi che questo per la Indesit non avviene si sta fermi?
Certo è importantissimo difendere i posti di lavoro al Sud ma il Piemonte deve sapere che il trasferimento del Centro di None in Polonia rappresenterebbe una ulteriore penalizzazione che dal 2000 a oggi ha visto diminuire il PIL pro-capite del 10% e per una provincia che è al primo posto al Nord per disoccupazione giovanile.
Torino, 22-04-2015
Trasporti e Logistica sono la terza filiera del nostro Paese, valgono oltre il 10% del PIL italiano e occupano quasi 1 milione di persone. A causa della carenza di infrastrutture e a causa di una organizzazione da riformare oggi la logistica italiana è meno competitiva di quella olandese o tedesca e incide del 20% in più' sui costi del nostro sistema produttivo. Rilanciare la logistica e i trasporti come fattore di competitività e crescita è l'impegno dell'ex sottosegretario ai trasporti.
Torino e il Piemonte culla della industria e dello sviluppo economico del nostro Paese da anni crescono meno della media nazionale. Torino oggi è al primo posto per disoccupazione giovanile e per numero di cassaintegrati. GIACHINO che per primo nel 2008 lanciò l'allarme inascoltato da Fassino e Chiamparino, prosegue nel suo impegno. Dopo aver fatto la battaglia per porta a Torino l'Authority dei trasporti e perché l'Aeroporto di Torino non venisse declassato dal Governo Renzi ora si batte per la Tav, per il Terzo Valico e per riportare a Torino il Salone dell'Auto e della Tecnica.
L'Italia nel 2002 era al primo posto per incidenti e mortalità sulle strade (7.000 morti). Con due leggi del Governo Berlusconi, la Patente a punti del 2003 e la riforma del Codice della Strada del 2010 incidenti e morti sono dimezzati sino ai 3.200 del 2014. GIACHINO che ha seguito per conto del Governo a Berlusconi l'ultima riforma del Codice (legge 120/2010) prosegue il suo impegno a favore della vita è della sicurezza dei cittadini e degli automobilisti.
E’ mia convinzione la necessità di una politica industriale del trasporto merci che lo strutturi maggiormente e lo renda competitivo a livello nazionale ed europeo, una politica che rilanci la crescita economica, sviluppi l'efficienza logistica e aumenti la domanda di trasporto per il sistema trasportistico italiano.
E una politica industriale del settore sarà tanto più forte quanto più sarà unito il mondo associativo e migliore il rapporto con la committenza.
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