Bartolomeo Giachino
GIACHINO (F.I.) SCRIVE A RENZI: COSA ASPETTATE A INTERVENIRE? IL MORTO?
Caro Presidente,
so bene che Fassino e Chiamparino Ti hanno detto che Torino ha avuto una grande trasformazione, che non vive solo più di manifattura ma di cultura, difatti è prima per cassaintegrati in Italia e ai primi posti per disoccupazione giovanile.
Torino è anche ai primi posti per insicurezza.
Ma Alfano dopo aver preso i voti dei Pdl di Torino, come sai, ha abbandonato Colui cui tutto deve, ha fregato tanti elettori come me e ora Ti supporta in modo importante stante varie traversie, non se ne cura. Penso si sia dimenticato che fregando i suoi colleghi di lista lui, per favorire il Suo segretario personale, ha scelto Torino.
Detto tra noi Il Patto del Nazareno sì che era una cosa seria ma Tu l'hai mandato al diavolo non concordando con un grande uomo intelligente, mite e che Ti apprezzava molto, come il Presidente Berlusconi.
Nel calendario popolare il 2 agosto è la festa del maschio, da oggi milioni di pensionati italiani ricorderanno il 3 agosto come il giorno del "furto" perpetrato dal Governo Renzi che, invece di rimborsare i mancati adeguamenti degli anni scorsi all'aumento del costo della vita come stabilito dalla Corte Costituzionale, ha restituito loro solo il 10%.
Quasi 5 milioni di pensionati rapinati da una decisione sbagliata del Governo.
Forza Italia che ha le pensioni, a partire dall'aumento delle pensioni minime, al centro del suo impegno politico, attraverso i Club Forza Silvio del Piemonte ha promosso una raccolta firme contro il Decreto Renzi che proseguirà anche nel mese di Agosto con "Banchetti" in via Garibaldi angolo c. Palestro a Torino.
A partire da settembre funzionerà inoltre un servizio di assistenza legale per i pensionati che vorranno presentare ricorso all'Inps.
Bartolomeo GIACHINO
Coordinatore Club Forza Silvio del Piemonte
Torino, 03-08-2015
Intervenendo a una Assemblea di trasportatori in provincia di Torino, l'ex Sottosegretario ai trasporti Bartolomeo GIACHINO, attuale responsabile nazionale trasporti di Forza Italia, ha sollecitato un Piano straordinario di investimenti infrastrutturali per rilanciare economia e lavoro. Senza l'abbassamento del rapporto di cambio tra Euro e Dollaro e senza abbassamento del costo del petrolio il PIL italiano sarebbe ancora in segno negativo vogliamo capirlo o no.
Tutte le "GABOLE" del jobs act non funzionano se non c'è crescita reale.
E la crescita non c'è perché i tre Governi "strani" non sono riusciti a rilanciare lo sviluppo e hanno solo salassato la nostra economia che sarebbe ancora sotto zero se l'Euro non si fosse deprezzato di quasi il 30% e se il costo del petrolio non si fosse dimezzato.
Le GABOLE o furbizie ideate in questi anni non hanno funzionato. Penso cosa sarebbe successo se non si fosse implementato lo sconto per le ristrutturazioni edilizie che hanno messo in moto lavori per oltre 20 miliardi, 1,5 punti di PIL.
Il Governo, invece di avere il freno a mano tirato sugli investimenti, e invece di andare in ferie, un insulto per 1/3 del Paese che non ce la fa ad arrivare a fine mese, umilmente riprenda un idea del Governo Berlusconi e metta in piedi un PATTO PER GLI INVESTIMENTI PUBBLICI convocando Autostrade, Anas, Ferrovie, Porti, Enti Locali, ANCE etc e in 10 giorni sblocchi 10-15 miliardi di lavori per l'Autunno. I lavori sbloccati oltre a rimettere in moto il settore che traina di più l'economia come l'edilizia creerebbe occupazione vera mentre le opere realizzate renderebbero più competitiva l'economia italiana.
La ripresa dei lavori pubblici e della economia rilancerebbe anche la domanda di trasporto che è' stata sottratta alle aziende italiane dalla concorrenza sleale dei trasporti dell'Est.
Torino, 31-07-2015
GIACHINO: IL DECLINO ECONOMICO E OCCUPAZIONALE ARRIVA DA LONTANO MA È STATO SPINTO ANCHE DAL GOVERNO MONTI FORTEMENTE VOLUTO DAL MONDO CATTOLICO... Lettera a Avvenire.
Egregio Direttore,
mi sarei stupito molto se il quotidiano cattolico non avesse messo al centro delle sue riflessioni la terribile previsione del FMI che ritiene che ci vorranno vent'anni per ritornare ai livelli occupazionali pre-crisi.
Mi sarei stupito perché il lavoro è decisivo per la dignità della vita umana e penso alla enorme sofferenza che i disoccupati e i cassaintegrati dovranno provare se questa previsione del FMI dovesse avverarsi per davvero.
Il rischio di una generazione perduta sarebbe la sconfitta più grande per la nostra società, per la sua classe politica ma anche per chi ha influenzato in qualche modo le vicende politiche di questi anni. Certo le origini del declino arrivano da lontano. Per sintetizzare si può dire che il nostro Paese sostanzialmente sino al 1973-74 azzecca tutte le grandi scelte politiche ed economiche e la sua crescita fortissima lo dimostra. Superato bene, grazie ad un grande Ministro, Carlo Donat-Cattin, l'Autunno caldo, Il nostro Paese anche grazie alle influenze del 68 inizia a balbettare allo scoppiare della prima crisi petrolifera, quando ad esempio nelle lotte sindacali emerge la prima lotta per l'auto riduzione della bolletta elettrica. Una lotta che viene spenta sempre da Donat-Cattin con la famosa fascia sociale della bolletta della luce. Un’iniziativa cui ebbi l'onore di dare un mio contributo. La sconfitta della linea DC al referendum sul divorzio ebbe come conseguenza lo spostamento a sinistra nelle amministrative del 1975.
Spostamento a sinistra che fece si che un emendamento studiato dall'on. Libertini del PCI e che prevedeva il blocco della costruzione delle autostrade fosse approvato nel corso della approvazione della legge Beccalossi.
Trasporti e Logistica sono la terza filiera del nostro Paese, valgono oltre il 10% del PIL italiano e occupano quasi 1 milione di persone. A causa della carenza di infrastrutture e a causa di una organizzazione da riformare oggi la logistica italiana è meno competitiva di quella olandese o tedesca e incide del 20% in più' sui costi del nostro sistema produttivo. Rilanciare la logistica e i trasporti come fattore di competitività e crescita è l'impegno dell'ex sottosegretario ai trasporti.
Torino e il Piemonte culla della industria e dello sviluppo economico del nostro Paese da anni crescono meno della media nazionale. Torino oggi è al primo posto per disoccupazione giovanile e per numero di cassaintegrati. GIACHINO che per primo nel 2008 lanciò l'allarme inascoltato da Fassino e Chiamparino, prosegue nel suo impegno. Dopo aver fatto la battaglia per porta a Torino l'Authority dei trasporti e perché l'Aeroporto di Torino non venisse declassato dal Governo Renzi ora si batte per la Tav, per il Terzo Valico e per riportare a Torino il Salone dell'Auto e della Tecnica.
L'Italia nel 2002 era al primo posto per incidenti e mortalità sulle strade (7.000 morti). Con due leggi del Governo Berlusconi, la Patente a punti del 2003 e la riforma del Codice della Strada del 2010 incidenti e morti sono dimezzati sino ai 3.200 del 2014. GIACHINO che ha seguito per conto del Governo a Berlusconi l'ultima riforma del Codice (legge 120/2010) prosegue il suo impegno a favore della vita è della sicurezza dei cittadini e degli automobilisti.
E’ mia convinzione la necessità di una politica industriale del trasporto merci che lo strutturi maggiormente e lo renda competitivo a livello nazionale ed europeo, una politica che rilanci la crescita economica, sviluppi l'efficienza logistica e aumenti la domanda di trasporto per il sistema trasportistico italiano.
E una politica industriale del settore sarà tanto più forte quanto più sarà unito il mondo associativo e migliore il rapporto con la committenza.
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